Isole Eolie

Navigando intorno all'Arcipelago delle Eolie

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Le isole devono il loro nome a Eolo, re dei venti, ed è qui che Omero immaginò il suo regno. I più antichi insediamenti risalgono al V millennio a.C..  

L'arcipelago eoliano, di origine vulcanica, è formato da sette isole principali: Lipari, Salina, Vulcano sono le maggiori; ad ovest si trovano Alicudi e Filicudi; a nord-est Stromboli e Panarea.

Al turista offrono un clima temperato tipicamente mediterraneo, con temperature miti nel periodo invernale e non eccessivamente torride nel periodo estivo.        

Giungendo dal mare si rimane ammaliati dalla bellezza dei luoghi, dai paesaggi e dalla limpidezza del mare, dal silenzio e dal profumo della vegetazione.

Le rappresentazioni religiose, nella Settimana Santa, coinvolgono anche i turisti che, sempre più numerosi, arrivano alle isole durante le vacanze pasquali. A Lipari si svolge la rivisitazione storica della passione di Cristo il Venerdì Santo, fra piazza Municipio e l'anfiteatro del Castello. La domenica di Pasqua si effettua la processione del Cristo Risorto che ha, come caratteristica tradizione, l'incontro fra la Madonna e il Cristo a Marina Corta, accompagnato dal suono delle campane e dal volo delle colombe. Feste simili si svolgono anche a Salina e Filicudi.

Alicudi

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Isola più occidentale dell'arcipelago, anticamente il suo nome fu “Ericusa” e la sua storia più remota si sostanzia nelle tracce di un abitato del XVII – XVI sec. a.C. che doveva estendersi in prossimità dell'approdo portuale.

I suoi 150 abitanti vivono nell'unico centro abitato di Alicudi porto, principalmente di pesca.

L'isola, che ha una superficie di 5,2 kmq., offre una natura incontaminata, vedute paesaggistiche eccezionali, spiagge, sciare, grotte e un mare ricco di pesci e, principalmente, di aragoste. Via terra è possibile raggiungere attraverso un sentiero la chiesa di San Bartolo, e, da qui, di terrazza in terrazza, attraverso cespugli di capperi e terreni rocciosi, si perviene a Monte Filo dell'Arpa da dove si ammira un panorama unico al mondo. E’ possibile anche effettuare escursioni in contrada “Piano Fucile” e al fortino “Timpone delle femmine”.   

Gli appassionati della pesca subacquea possono immergersi nelle vicinanze dello Scoglio della Jalera.  

Filicudi 

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Il suo nome antico fu “Phoenicussa”, abitata fin dagli inizi del III millennio a.C., nel Neolitico. Di forma ovale, è circondata da scogli tra cui si distingue la "Canna" con la sua naturale altezza di 85 m.. Ha una superficie di 9,5 kmq. e conta 250 abitanti nei suoi tre centri di Filicudi porto, Pecorini a mare e Valle Chiesa.

Nel borgo "Rocca di Ciauli" è da visitare la chiesa di Santo Stefano del 1650,e, nel villaggio Capo  Graziano, un abitato con ceramiche neolitiche del 3000 a. C. Per gli amanti delle escursioni, la grotta del Bue Marino offre piacevoli sensazioni.

Lipari

 

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Il suo nome antico fu “Meligunis”. Posta sulla costa sud orientale dell'isola, è il centro principale dell'arcipelago con una superficie di 37,6 kmq. e  10.240 abitanti che popolano le frazioni di Canneto, Acquacalda, Quattropani e Pianoconte. Tranne Salina, tutte le isole dipendono da Lipari.

Importante la zona archeologica del Castello comprendente anche il parco ed il Museo che raccoglie reperti dal primo Neolitico all'epoca romana, fino all'anno Mille. Il Castello, cioè le possenti mura fortificate erette dagli Spagnoli dopo il 1544, ingloba elementi di fortificazione del 1200 ed una torre greca del IV – III sec. a. C..

Nell'area archeologica sorge la Cattedrale fondata dai Normanni (1084) e rifatta quasi interamente nel 1654.  Il Mercurio dipinse, dal 1779 al 1780, quasi tutte le tele custodite tranne la "Cena di Cristo" che è del cav. Vinci (1767).  Di ignoto autore sono le tavole del "Rosario"  (sec. XVI) e della "Madonna col Bambino e S. Ignazio" (sec. XVI ). Le altre chiese, sempre nella stessa area, sono quelle di S. Caterina; dell'Addolorata che conserva una "Presentazione" di G. Alibrandi e un "S. Onofrio" (1743) di Giovanni Barbera; dell'Immacolata che custodisce un dipinto di Giovanni Barbera, "Martirio di S. Bartolomeo" (sec. XVIII) e di S.Maria delle Grazie, dove nella cupola maggiore giganteggia un affresco dell' "Assunta" del pittore Russo di Lipari.

Panarea 

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Esistente prima del 2000 a.C., nel Neolitico, il suo nome antico  fu “Euonymos”. Dal 1400 al 1270 a.C. vi si sviluppò una delle più belle civiltà eoliane, la civiltà del Milazzese che prosperò sul promontorio omonimo con 23 capanne a base ovale. E' circondata da isole e isolotti, tra cui si nota Basiluzzo. Ha una superficie di 3,4 kmq. e 280 abitanti che vivono in tre contrade: Ditella, San Pietro e Drauto.

Oltre ad offrire una natura incontaminata, ha una ricca fauna e dà la possibilità di molteplici escursioni.

Salina   

 

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Il nome antico era “Didyme” e fu abitata dalla seconda metà del III millennio a.C.. Dopo Lipari, è la seconda isola come estensione (27 kmq.) e abitanti (2300). Ricca di verde e fitte coltivazioni, con i suoi monti Fossa delle Felci (962 m.) e dei Porri (859 m.), offre i rilevi più elevati dell'arcipelago. E' una delle poche isole provvista di acqua dolce, ciò che ha agevolato una rigogliosa agricoltura, con viti, frutteti, capperi e fichi d'India. Il suo nome deriva da un piccolo lago d'acqua salmastra in località Punta Lingua.

Nel suo territorio si trovano molte testimonianze archeologiche: a Malfa (seconda metà del III millennio a.C.), a Serro dell'Acqua vicino a Santa Marina  (VI – V sec. a.C.) e a Punta Lingua (I-II sec.d.C.); da visitare la chiesa di S. Marina (sec. XVIII), quella della SS. Addolorata (1900) e il Santuario della Madonna del Terzito. A Rinella, a circa 200 m. dalla spiaggia, si possono ammirare le emissioni solforose dal fondo marino, che fanno affiorare sulla superficie del mare grandi bolle che spesso uccidono  i pesci.

I fans di Troisi possono visitare, a Pollara, la casetta utilizzata per il film " Il postino ".  

Stromboli 

 

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L'antica “Strongyle”, è importante per l'insediamento preistorico nel Timpone di Ginostra dove sono stati ritrovati frammenti ceramici dello stile di Capo Graziano, di età ellenistica e di età romana imperiale. E' formata da un cono vulcanico di 926 m. in continua attività.

E' la più lontana e la più orientale delle Eolie ed ha una superficie di 12,6 kmq. e 400 abitanti. E' stata guardata sempre con timore perchè il vulcano è l'unico in Europa con attività eruttiva permanente. I natanti, con a bordo i turisti, si fermano sul costone di nord-ovest, riserva naturale delle colate laviche, per ammirare o aspettare l'eruzione vulcanica detta "Sciara del Fuoco" o le esplosioni con lancio di lapilli e fermenti di magma.  

A Scari, da visitare una necropoli greca con tombe dal IV al III sec. a.C. .

A nord-est di Stromboli si staglia l'isolotto di Strombolicchio, uno scoglio sormontato da un faro che emerge per circa 50 metri.

Vulcano

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Citata dallo storico greco Erodoto, nel 475 a. C., con il nome di “Hiera” che significa sacra, Vulcano è la prima isola che s'incontra provenendo da Milazzo o Messina.

Ha una superficie di 21 kmq. con 500 abitanti e deve il suo nome all'attività vulcanica che, unitamente allo  Stromboli, ne fanno gli unici veri vulcani attivi dell'arcipelago eoliano. Produceva allume e zolfo fino agli anni Cinquanta ed oggi è meta del turismo nazionale ed internazionale annualmente attirato dal vulcano, dai fanghi terapeutici, dal suo limpido mare e dalla sua finissima sabbia vulcanica nera. Bagnarsi nell'acqua calda che ribolle, è un'esperienza indimenticabile. Il mare è tutto da scoprire, con escursioni in barche a noleggio al Porto di Levante, per il periplo dell'isola che è di 28 chilometri. Da Porto Levante, ci si può incamminare attraverso un sentiero fino al cratere, scoprendo tutta la bellezza del panorama circostante del luogo e delle Isole.  

Per gli amanti delle escursioni subacquee ci si può immergere a Capo Testa Grossa, a Capo Grosso, allo Scoglio Quaglietto e alla Franata dell'Arcipelago.

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