Patti

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Patti è un comune italiano di 13 266 abitanti della città metropolitana di Messina in Sicilia.

Rinomata località turistica, ha 12 km di costa interamente balneabili formati da sabbie, faraglioni e grotte. Il lungomare di Marina, lungo circa due chilometri, è una piacevole passeggiata all'ombra di palme e pini a ridosso dell'ampia spiaggia, dotata, nel periodo estivo, di numerosi lidi balneari. Patti è famosa anche per le ceramiche sia d'arte, sia d'uso; oltre ad un grande stabilimento esistono numerosi laboratori in cui è possibile acquistare oggetti realizzati da artigiani locali. Patti è sede vescovile con giurisdizione su 41 comuni (da Oliveri a Tusa).

Ospita il Tribunale ordinario civile e penale e la Procura della Repubblica entrambi a servizio di tutto il comprensorio dei Nebrodi da Falcone a Tusa; una sede staccata dell'università di Messina delle facoltà di Giurisprudenza e Scienze della formazione), l'Istituto di formazione teologica per i laici, sezione della Pontificia Università della Santa Croce e il Seminario vescovile; il commissariato di P.S., il comando di compagnia dei carabinieri, la Tenenza della Guardia di Finanza, l'Agenzia delle entrate; la Delegazione dell'ispettorato regionale dell'agricoltura; la sede distaccata della Capitaneria di porto, un distaccamento dei Vigili del Fuoco; l'INPS; l'INPDAP; il Genio civile; il Servizio turistico regionale (ex Azienda soggiorno e turismo di Patti e Tindari); vari istituti scolastici medi superiori e numerosi altri uffici pubblici. Patti è sede dell'omonimo distretto sanitario e dell'ospedale "Barone Ignazio Romeo", attrezzato nosocomio generale con reparti di alta specializzazione.

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Ė, per posizione geografica, storia, indotto economico-turistico il più importante centro della fascia tirrenica messinese. Situato su una doppia collina a ridosso del mar Tirreno, Patti si trova al centro dell'omonimo golfo che va da capo Milazzo a capo Calavà. È il quarto comune più popoloso della città metropolitana di Messina, dopo il capoluogo e i centri di Barcellona Pozzo di Gotto e Milazzo.La città, oltre a essere sede storica di numerose istituzioni, uffici amministrativi e servizi e d'interesse pubblico, è anche sede di distretto giudiziario e sede vescovile della diocesi di Patti, una delle più antiche di Sicilia, che comprende i 41 comuni dell'area messinese da Oliveri a Tusa. Il comune di Patti fa parte del Consorzio Intercomunale Tindari-Nebrodi. 
L'origine e la storia di Patti sono strettamente legate alla decadenza dell'antica città greco-romana di Tindari, oggi sua frazione e uno dei più importanti siti archeologici e devozionali della Sicilia. La fisionomia del centro abitato si presenta molto sviluppata con un grande centro storico arroccato sulla collina intorno alla Cattedrale, al palazzo vescovile, al seminario e agli altri palazzi storici, che digrada verso la costa fino al suo borgo marinaro detto Marina di Patti (oggi completamente integrato nel tessuto urbano).

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Le prime notizie storiche che testimoniano l'esistenza della città di Patti risalgono al 1094, quando il gran conte Ruggero I di Sicilia fondava in Patti il monastero benedettino del SS. Salvatore. È sicuro, tuttavia, vista la presenza di varie necropoli e della villa di Patti Marina, di epoca romana, che le origini del centro siano molto più remote; molti studiosi sono concordi nel ritenere che Patti sia stata fondata o comunque ampliata e popolata, dagli abitanti di Tindari, che abbandonarono la loro città a seguito di frane ed altri eventi calamitosi. La recente scoperta della necropoli a grotticelle e la presenza di resti di frequentazione, fanno ipotizzare che il primo nucleo abitato sia sorto proprio intorno all'VIII- X secolo a C. in quella località. Successivamente, forse a seguito dell'aumento della popolazione o alla mancanza di acqua, gli abitanti si siano progressivamente spostati sulle colline di fronte dando vita alla Ἐπακτήν fra i gli attuali torrenti Provvidenza e Acquafico (attuale quartiere Polline da Policne). La presenza di altri reperti di origine Ellenica scoperti sui monti Russo e Perrera, fanno immaginare l'esistenza di un insediamento a guardia di un impianto portuale molto probabilmente in quella che allora era la foce navigabile del Timetus dei Romani.

Nel 1131 fu eretta la diocesi di Patti e Lipari; solo nel 1399 le due sedi si separeranno dando origine a due diocesi distinte. Il centro si sviluppò ed assunse sempre una maggiore importanza economica ed amministrativa in tutto il territorio messinese, altrimenti non si giustificherebbe la sosta che la salma di Federico II di Svevia, morto in Puglia, fece nella cattedrale di Patti prima di essere seppellito a Palermo.
Il nobile Antonino Natoli, Barone di Messina e familiare di Re Carlo I d'Angiò, marito di Francesca, figlia di Girolamo d'Amato, i cui figli furono Simone e Gerardo Natoli fu il proprietario del castello della città di Patti fin dalla prima metà del 1300.
Nella prima metà del XIV secolo è fondato il convento di San Francesco . Fu una delle 42 città demaniali siciliane, dipendente direttamente dalla corona e non da signori locali, e dei giurati curavano i rapporti tra i cittadini ed il Re; ciò portò all'ottenimento di numerosi privilegi fiscali ed amministrativi.

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Nel 1355 Ludovico d'Aragona re di Sicilia affida a Vinciguerra d'Aragona la città in veste di capitano di guerra coadiuvato da]Guerao Gullielm De Sidot e Corrado Spadafora, posizione ricoperta dopo la morte del sovrano, dal mese di dicembre fino al mese di dicembre del 1356. Nel 1359 regnante Federico IV d'Aragona al nobile Vinciguerra d'Aragona risultano assegnati i possedimenti e il castello di Adelasia, il castello di Tindaro di Tindari.

Un Antonino Natoli, castellano della città di Patti, fu il figlio del Magnifico Gio Matteo di Patti, ovvero Giovanni Matteo Natoli (Ioannem Matteum de Natoli), figlio di Antonino, fu un nobile messinese a cui venne concesso il Cingolo Militare con il titolo di Cavaliere da parte di Carlo V, e venne poi nominato Cavaliere del Sacro Romano Impero, a proprie spese nel 1523 il 4 maggio 1523 armò due galee. per fronteggiare nel mar Adriatico, i nemici che attaccavano il Vaticano, fu ambasciatore a Venezia e partecipò a tutte le battaglie del suo secolo, da Tunisi a La Goletta morendo a S.Angelo.
Antonino Natoli, fu chiamato "il Pattese", nato nel 1539 a Messina da una famiglia dell'alta nobiltà, visse a lungo a Patti ed entrò nel Terzo Ordine Regolare di San Francesco riformato, facendo voto di povertà cambiò il suo nome in Antonino da Piraino ma meglio noto come d"Antonino da Patti", pubblicò il “Viridarium concionatorum", e altre importanti opere, tra cui "La via sicura al cielo". Fu "Visitatore Apostolico" nel 1596 su mandato diretto di Papa Giulio III, da cui fu dichiarato in seguito Venerabile, fu autore di diversi miracoli sui malati e sepolto a Roma in odore di santità. Nel 1544 Patti fu attaccata e saccheggiata dal pirata algerino Ariadeno Barbarossa; gli abitanti, che riuscirono a fuggire nelle campagne circostanti, al loro ritorno trovarono una città incendiata e depredata. Ricostruita con mura più possenti, tornò a ripopolarsi e a crescere rapidamente, anche a seguito dell'istituzione e costruzione del Seminario, voluto dal Concilio di Trento, che rappresentò l'unico centro di formazione culturale superiore per la parte occidentale della Val Demone (attuale provincia di Messina) sino alla fine del XIX secolo. 

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Patti divenne capoluogo di distretto per tutta la zona dei Nebrodi durante il Regno delle Due Sicilie e con la nascita del Regno d'Italia assurse a capoluogo di circondario e vennero istituiti il Tribunale, il carcere, la compagnia Carabinieri, il regio Ginnasio e altre scuole ed uffici governativi comprensoriali; vennero costruiti un teatro, un nuovo ospedale e la villa comunale Umberto I. L'economia, molto florida fino alla seconda guerra mondiale, era basata sul settore agricolo, commerciale, sulla pesca e soprattutto sull'industria delle ceramiche, esportate via mare in tutto il mondo occidentale.

La cittadina è rimasta arroccata sino alla fine dell'Ottocento sulla collina circondata dalle antiche mura; solo allora ha avuto inizio una prima e timida espansione urbana verso le attuali piazza Marconi (anche a seguito dell'apertura della via XX Settembre) e piazza Mario Sciacca, dove vennero realizzati i nuovi cine/teatro e tribunale. Ma solo nel secondo dopoguerra si è avuto uno sviluppo edilizio incessante con la nascita del quartiere di S. Antonino e di nuovi quartieri, spesso disordinati, nei giardini limitrofi il torrente Montagnareale (corso Matteotti, via Orti), giungendo alla fine degli anni settanta alla fusione tra la parte alta e storica di Patti e la borgata di Marina. Nell'ultimo decennio stanno sorgendo numerosi complessi residenziali a monte della ferrovia in direzione Messina che porteranno all'unione del centro e della stazione ferroviaria con la frazione di Case Nuove Russo (Palasport e stadio, fino agli anni '50 era chiamata semplicemente Case Nuove); nella stessa zona è in costruzione un centro commerciale di notevoli dimensioni.