Santo Stefano Camastra

santo-stefano.jpg

Santo Stefano di Camastra è un comune italiano di 4.648 abitanti della città metropolitana di Messina in Sicilia.
È un comune del Parco dei Nebrodi distante 100 km da Palermo e 130 km da Messina, quasi al confine con la città metropolitana di Palermo.

S. Stefano prende la propria denominazione dalla chiesa del monastero benedettino di S. Croce di Santo Stefano in Val Demone (santuario sorto in periodo normanno, meta di pellegrinaggi). Fino al 1682, data di una disastrosa frana, al nome di Santo Stefano si aggiunge quello "di Mistretta". L'appellativo "di Camastra" è stato assunto per onorare la memoria di Giuseppe Lanza, duca di Camastra, fautore della ricostruzione del nuovo centro.

Il primo nucleo del casale si forma come aggregazione di un gruppo di vassalli e di villani che dipendono dal Monastero di S. Stefano. Per tutto il periodo in cui perdura nel suo stato giuridico di casale, è feudo ecclesiastico alle dipendenze dell'Abbazia della SS. Trinità di Mileto fino al 1454 ed alla dipendenze dell'Abbazia di S. Anastasia di Castelbuono dal 1454 al 1683. Nel 1639 viene concesso il titolo di principe di S. Stefano di Mistretta ad Antonio Napoli, colpendo in tal modo il diritto di signoria dell'abazia di S. Anastasia. Al titolo si aggiunge in particolar modo l'amministrazione dei beni del priorato di S. Anastasia, che prevede la possibilità di riscuotere le gabelle e l'acquisizione dell'esercizio dei diritti di baulia, catapania e dogana. Dal secolo XI, data della sua presunta edificazione, al XVII il casale mantiene la denominazione di Santo Stefano di Mistretta, ad indicare uno stretto legame al più importante centro di Mistretta. La denominazione perdura fino alla frana del 1682, dovuta agli ampi smottamenti di terra provocati da piogge torrenziali.

Rovinato il vecchio paese, il nuovo Centro abitato sorge nel 1683 per volontà del Duca di Camastra, sotto la cui signoria si trova ad essere. Il principe Giuseppe Lanza, duca di Camastra, e la principessa donna Maria Gomez de Silvera chiedono al re la licentia aedificandi, che viene concessa il 30 marzo del 1683, dando vita ad un nuovo abitato dal caratteristico impianto urbanistico geometrico. Il disegno urbanistico fu dato dall'ingegnere militare Carlos de Grunenbergh, collaboratore del duca di Camastra e progettista di numerose fortificazioni in Sicilia. De Grunenbergh utilizzò uno schema che si presenta come un rombo circoscritto in un quadrato. Don Giuseppe Lanza da questo momento può fregiarsi anche del titolo di principe della Terra e Stato di S. Stefano di Mistretta. Il centro assume ufficialmente la denominazione di S. Stefano di Camastra a partire dal 1812, anno in cui in Sicilia viene promulgata la Costituzione e che segna l'inizio della storia dell'attuale comune.

 

Il cimitero vecchio sorge a poco meno di 2 km dal centro storico della cittadina,è situato tra filari di cipressi ed accoglie quasi 100 tombe a forma di cippi rettangolari. Venne utilizzato tra il 1870 e il 1880, quando fu aperto il nuovo cimitero. Sulle tombe si possono contare circa 75 tipi di mattonelle, tutti con decori diversi. A causa del tempo trascorso, alcune piastrelle si staccarono e sul retro di queste, conservate all'interno del museo delle ceramiche di Palazzo Trabia, si possono leggere i nomi dei più vecchi artigiani del paese.

È sede di una stazione ferroviaria sulla linea Palermo-Messina e di uno svincolo per l'autostrada A20 che collega Palermo con Messina. All'interno del centro abitato, da agosto 2011, è attivo un servizio di linea urbana con una navetta comunale che passa per tutte le strade e contrade del paese in cui ci sono le varie fermate.
La città è servita dalla stazione di Santo Stefano di Camastra-Mistretta.

Artigianato-a-Santo-Stefano-di-Camastra-Ceramiche1.jpg

Fino al 1682 la città di Santo Stefano sorgeva in una zona più collinare e la popolazione viveva di agricoltura e pastorizia. Ma a causa delle forti piogge e di una rovinosa frana, la città venne fortemente danneggiata ed il nuovo centro abitato fu ricostruito più a valle, vicino la costa. Qui gli abitanti trovarono l’argilla, materiale che fu essenziale per la costruzione delle nuove abitazioni. Ben presto cominciarono a sorgere le prime botteghe artigianali che realizzavano oggetti di utilizzo quotidiano e pratico. 

Ma il vero e proprio boom della ceramica ha inizio dalla seconda metà del ‘900, quando iniziarono a circolare le prime automobili.

L’autostrada ancora non c’era (è stata ufficialmente inaugurata nel 2004) e per andare da Palermo a Messina occorreva per forza di cose attraversare Santo Stefano. Gli automobilisti incuriositi si fermavano ad ammirare i numerosi oggetti e ben presto si sparse la voce.

santo_stefano_di_camastrasizilienferienhaushitsicilyceramica.jpg

L’autostrada è stata ufficialmente inaugurata nel 2004 e da allora non è più “obbligatorio” passare da queste parti, ma questo non ha scalfito né la fama né le volontà degli acquirenti che continuano a prediligere la ceramica di Santo Stefano.

La spiaggia, che alterna tratti di sabbia a tratti più ciottolosi, è tra le più belle della zona. A pochi km ci sono anche le spiagge di Tusa (Bandiera Blu), Caronia, Finale di Pollina e Capo D’Orlando.

Artigianato-a-Santo-Stefano-di-Camastra-Ceramiche2.jpg

Ma per conoscere meglio la storia sia il legame di questa città con la ceramica, si deve visitare il Museo della Ceramica di S.Stefano di Camastra, ubicato all’interno di Palazzo Trabia.

Le sue sale, suddivise per aree tematiche, con le ceramiche tradizionali stefanesi, quelle provenienti da altre città, e quelle più contemporanee e moderne.

Affacciandovi dall’ampio terrazzo panoramico godrete della splendida vista sulle isole Eolie.