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Gioco del pallone |
Una volta non esistevano le scuole di calcio i più grandi giocatori sono nati nelle strade e nelle piazze. Non c’erano campi di calcio o parchi attrezzati, ma si giocava dove c’era un prato, uno spiazzo, una strada o sulla spiaggia. Berretti, maglioni, le cartelle di scuola o due bastoncini diventavano la porta. Qualcuno portava il pallone e il gioco aveva inizio. I palloni erano prevalentemente di plastica e si rompevano irrimediabilmente quando finivano su di un filo spinato. Era una grande festa quando qualcuno portava il famoso pallone di cuoio numero 5. Questo pallone era bellissimo di cuoio marrone che però in breve tempo si rovinava e diventava biancastro e ruvido. Quando lo prendevi di testa lasciava un bel livido, ma non contava nulla, era roba da grandi. Lo si gonfiava con la pompa della bicicletta e lo spillo. A volte capitava che si litigava o si rimproverava più del dovuto per una brutta giocata il proprietario del pallone, ciò era molto rischioso perché questo bambino affermava: “… allora me ne vado e porto via il pallone”. Ricordo sempre quando nel mio quartiere nelle ore pomeridiane estive si giocava al pallone. Io che sono sempre stato negato per il calcio quando arrivavo e si facevano le squadre nessuno mi voleva e quando proprio erano a corto di ragazzi mi mettevano in porta dove al limite facevo meno danno.
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