Il Porto

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La Stazione Marittima, con le sue invasature delle navi traghetto, occupa la zona dove anticamente si affacciavano la Cittadella e il forte Don Blasco.

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All’interno si conserva un mosaico a parete realizzato nel 1939 da Basilio, Michele e Tommaso Cascella, raffigurante una simbologia classica dell’era fascista, con scene di danza e personaggi della musica e della poesia; navi a vela e templi Greci; i Vespri Siciliani e la battaglia di Calatafimi.

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 Al centro del grande mosaico, emerge  l'immagine di Benito Mussolini tra lavoratori e camicie nere. Più avanti sono ubicate le banchine portuali che si sviluppano fino alla “Guardia Costiera” e denominate "Vespri", "Colapesce", "Primo Settembre", "Marconi", "Peloro", "Rizzo", "Navi Traghetto", "Norimberga", "Egeo", "Zanclea", "Libia", "Forte SS. Salvatore". L’ansa portuale rappresenta uno dei panorami più belli e frequentati della città. Un tempo vi sorgeva la celebre Palazzata, realizzata da Simone Gullì nel 1622, che si affacciava su tutto il fronte porto.
Distrutta dal terremoto del 1783, fu ricostruita dall’architetto Giacomo Minutoli nel 1803 ed ampliata fino al Palazzo della Dogana. Il terremoto del 28 dicembre 1908 decretò la sua fine, pur essendo in gran parte recuperabile.