Fontana Brugnani

Opera dello scultore messinese Ignazio Brugnani, era stata collocata, nel 1739, nel chiostro del monastero annesso alla chiesa di S. Gregorio che sorgeva nell’antica via dei Monasteri, l’odierna “24 Maggio”. Nel 1897 venne trasportata nel sito attuale, allora “Giardino a Mare” Umberto I, oggi all’interno della Fiera Campionaria dove venne definitivamente sistemata nel 1938.

L’autore, nato a Messina nel 1719, ancora ragazzo venne avviato alla carriera ecclesiastica, ma dimostrò ben presto una precoce attitudine alla scultura per cui i genitori, anche se poveri, con grandi sacrifici decisero di mandarlo a Roma per consentirgli di studiare e perfezionarsi in quell’arte.

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Ritornato nella sua città natale nel 1737, eseguì la fontana e quindi un medaglione in bassorilievo con l’effige di S. Alberto che il Municipio fece collocare sopra il granaio pubblico a questo santo dedicato. Morì a 24 anni, durante la terribile pestilenza del 1743.

La fontana, in marmo bianco, è formata da una vasca composita sul cui bordo l’artista appose la seguente iscrizione: “OPERA PRIMA IGNATIJ BRUGNANI Cler. Mess.s. anno D. 1739 aetatis vero suae 20”, quindi, scolpita all’età di 20 anni.

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Su tre facce della stele centrale a pianta esagonale, si appoggiano le lunghe code alzate di tre cavallucci marini che tengono ciascuno, fra le zampe anteriori, una testa di delfino. In alto, su una vasca formata da sei conchiglie, trova posto un delfino cavalcato da un putto che con la mano destra ne tiene alzata la coda e con la sinistra regge lo stemma araldico dei Ruffo di Scaletta, in omaggio alla badessa suor Severina, appartenente al principesco casato, che aveva fatto eseguire la fontana a sue spese.

Subì gravi danni dai bombardamenti del 1940-43 e, dopo anni di abbandono, fu restaurata nel 1980 dal compianto prof. Francesco Finocchiaro.