Teatro Vittorio Emanuele

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Il 23 aprile 1842 Don Giuseppe De Liguoro, Intendente del Vallo di Messina, poneva la prima pietra del costruendo nuovo Teatro Santa Elisabetta (poi Vittorio Emanuele). Erano presenti, fra gli altri, il progettista e direttore dei lavori, architetto Pietro Valente che lo ideò nel 1827, napoletano, e, l’architetto “di dettaglio alla immediazione” Carlo Falconieri, messinese.

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Il 12 gennaio 1852 il Teatro, non ancora ultimato, veniva inaugurato nel giorno del quarantaduesimo compleanno di Re Ferdinando II e, nel 1853, Saro Zagari, scultore messinese, riceveva l’incarico dal Municipio di realizzare un gruppo statuario da collocare sopra la facciata principale e diversi bassorilievi marmorei per decorazione esterna. 

L’edificio si ispira all’architettura neoclassica e il prospetto, caratterizzato da conci di pietra calcarea a vista, si articola in un corpo centrale e due laterali ornati da bassorilievi. La parte centrale, su due ordini, presenta un portico a tre arcate sormontato da un loggiato ed è scandita da colonne.

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Arricchiscono l’austero prospetto otto medaglioni con le effigi di illustri musicisti e drammaturghi; due targhe marmoree in bassorilievo raffiguranti “Ercole mentre sceglie la virtù e respinge il vizio” ed “Ercole che sposa Ebe”, dea della giovinezza e il gruppo marmoreo raffigurante “Il Tempo che scopre la Verità e Messina che incantata dalla luce di essa, tende ad abbracciarla”, tutte opere dello scultore Saro Zagari.