Forza D'Agrò

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Forza d'Agrò è un comune italiano di 885 abitanti della città metropolitana di Messina in Sicilia.
Fa parte del comprensorio della Valle d'Agrò e all'Unione dei comuni delle Valli joniche dei Peloritani ed è situato su un cucuzzolo alla quota di 420 m s.l.m.

Il primo insediamento risale al X secolo, con il nome di Vicum Agrillae, mentre l'attuale denominazione risale al XIV secolo.
I monumenti più rilevanti sono la chiesa madre, dedicata alla Santissima Annunziata (secolo XVI), il convento Agostiniano, la chiesa della Santissima Trinità ed il castello normanno (XIV secolo), del quale rimangono soltanto dei ruderi.
Come un balcone sul mare Jonio, dal suo belvedere è possibile ammirare la costa da Messina a Siracusa, con Taormina e Castelmola, la baia di Giardini-Naxos e l'imponente mole del vulcano Etna.

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Nel 1971, il centro storico di Forza d'Agrò (assieme a quello della vicina Savoca) è stato scelto da Francis Ford Coppola per l'ambientazione di numerose scene presenti in tutti i film della saga della famiglia Corleone, a partire da Il padrino.

Numerosi ritrovamenti archeologici, effettuati negli anni scorsi, nei pressi del castello della Forza testimoniano che il sito era frequentato sia in età preistorica che in epoche successive come il periodo greco, ellenistico e romano. Il sito di Forza d'Agrò sorgeva infatti sulla linea di confine tra la sfera di giurisdizione della polis greca di Messana e quella di Naxos.
In epoca saracena e normanna, il villaggio era ubicato in contrada Casale, nella parte occidentale del monte Calvario. Distrutto da una frana, venne riedificato attorno al 1300 nel sito ove oggi noi lo ammiriamo. Dell'antico centro abitato rimangono i resti della chiesa di San Michele Arcangelo, probabilmente di epoca bizantina.

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Nel 1116, il villaggio era denominato Agrilla e Re Ruggero II il Normanno lo proclamò terra inalienabile donandolo all'Abate del monastero dei Santi Pietro e Paolo d'Agrò che vi esercitò per secoli il mero e misto imperio. L'amministrazione del villaggio era affidata ai Due Giurati che duravano in carica un anno e venivano sorteggiati estraendo i nomi da una lista di persone gradite all'Abate. Tra le cariche esistenti all'epoca si ricordino: il Iudice, che amministrava la giustizia nel villaggio, il Capitano Giustiziere che amministrava l'ordine pubblico, il Baglivo che aveva poteri di polizia campestre ed infine la commissione dei Deputati che aveva una miriade di poteri tra cui la manutenzione e la cura del castello. Gli abitanti di Forza d'Agrò erano obbligati a coltivare i campi dell'Abate e a donare ai monaci del convento, nei giorni di Natale e Pasqua due galline e una capra.

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Nel 1282, durante la Guerra del Vespro, Re Pietro III di Aragona ordinò ai forzesi di inviare trenta arcieri nella vicina Taormina agli ordini di Giovanni Chelamidi. Nel 1302, passa sotto la giurisdizione dello Strategoto Messinese ed è inclusa nella comarca di Taormina. Nel XV secolo, Forza d'Agrò conosce un periodo di grande espansione edilizia, vengono costruiti il Duomo della Santissima Annunziata e la Chiesa della Triade.

Scorcio del paese con la chiesa della Santissima Trinità
Nel 1433 Forza d'Agrò è citata in alcuni capitoli che la città di Messina presentava a Re Alfonso per la provvigione dei frumenti. Nel 1468 venne inglobata nella minuscola Diocesi Archimandritale di Savoca. Verso il 1595 il Castello Normanno venne restaurato ad opera dei deputati del paese. Nel 1540, nel paese di Forza d'Agrò ci sono 302 case e vivono 1.138 abitanti. Nei primi mesi del 1649 il paese venne danneggiato da un sisma che provocò tra l'altro il crollo della quattrocentesca chiesa Madre della Santissima Annunziata, la quale venne subito riedificata. È nel 1654 che il paese raggiunge il suo più alto picco demografico: contando 1.947 abitanti e 499 case. In occasione della Rivolta antispagnola di Messina del 1674-1678, Forza d'Agrò rimase fedele alla Spagna e per questo, nel 1676, venne occupata dai francesi che la privarono dei numerosi privilegi attribuiti dai normanni e la fecero passare sotto la dipendenza militare di Savoca. Domata la rivolta, nel 1678, gli spagnoli ripristinarono la situazione politica antecedente al 1676.

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Il terremoto del 1693 cagionò danni in tutto il villaggio e lesionò la chiesa Madre che era stata appena riedificata. Tra il '600 ed il '700 Forza d'Agrò conobbe un secondo periodo di sviluppo edilizio e demografico: vennero, in questo periodo, edificati alcuni palazzi signorili appartenenti alle famiglie più facoltose del paese. Sono tuttora visibili il Palazzo Mauro, il Palazzo Miano, il Palazzo Garufi.
Nel 1812, in Sicilia venne abolito il feudalesimo; nel 1817 il comune di Forza d'Agrò fu inserito nel Circondario di Savoca, facente parte al Distretto di Castroreale. Nel 1860, con l'Unità d'Italia, soppressi i distretti ed i circondari borbonici, la municipalità forzese fu inserita nel mandamento di Santa Teresa di Riva. Nel 1948 la frazione rivierasca di Sant'Alessio si staccò dal comune di Forza d'Agrò diventando comune autonomo col nome di Sant'Alessio Siculo.

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Nella seconda metà del XX secolo Forza d'Agrò ha scoperto le sue potenzialità turistiche; è stata scelta come set di svariati film di successo, sono stati edificati svariati alberghi e ristoranti ed è diventata una delle mete turistiche più rinomate in Sicilia, essendo dotata di alcuni punti panoramici di grande suggestione.