Franz Riccobono

 

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Dott.Franz Riccobono - Storico messinese (1943-2022).

Nato a Patti nel 1943, nel 1970 si laurea in Economia e Commercio. Dal 1971 al 1997 è funzionario presso l'Università di Messina. Tra il 1975 ed il 2015 ha pubblicato oltre cinquanta monografie riguardanti la storia del territorio. Ha realizzato quindici tra Musei e Mostre permanenti, socio dell’Istituto Italiano dei Castelli, faceva parte del Comitato Vara di Messina, consulente della Fondazione Famiglia Piccolo di Calanovella. E'stato Governatore della Nobile Arciconfraternia dei Catalani.

Storico messinese e socio fondatore dell’associazione Amici del museo di Messina e protagonista delle principali scoperte archeologiche cittadine, il suo negozio era un punto di riiferimento per gli studiosi di storia locale.Profondo conoscitore della propria città, della quale era inguaribilmente innamorato, ha dedicato a Messina diverse pubblicazioni e centinaia di iniziative.Noto per i suoi studi ma anche per le sue prese di posizione spesso controcorrente, si è fatto amare dal grande pubblico anche per alcune fortunate trasmissioni televisive alla scoperta dei luoghi più significativi del messinese.

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Presidente dell’associazione Amici del Museo di Messina, consulente dell’Istituto italiano dei Castelli Sicilia, vicepresidente della Fondazione Patrimonio Unesco Sicilia, componente del Consiglio regionale dei Beni Culturali, la sua attività si è snodata nel corso di oltre 50 anni. Memorabile il suo impegno per salvare dal degrado e per restituire alla città un bene così prezioso come la Real cittadella, di cui lui conosceva la storia di ogni bastione, di ogni singola pietra. Profondo conoscitore della storia borbonica, ma anche straordinario interprete delle istanze culturali dei nostri territori, ha creato oltre 15 tra musei e mostre permanenti. È stato anche l'anima del comitato Vara. Lascia un'eredità preziosa, l'amore per Messina e per la sua storia, la difesa dell'ambiente e dell'identità civica, la passione civile.

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Ha individuato l'abitato di Zancle, la Messina preistorica, (XVIII-XII sec. a.C.) e potuto determinare la prima fase di fondazione greco-arcaica della città (VIII sec. a.C.) pubblicando i risultati delle sue scoperte nella monografia "La Storia Ritrovata, dieci anni di ricerca archeologica a Messina" (1975). Su invito dell'Istituto italiano di Paleontologia umana di Roma e delle Sovrintendenze archeologiche competenti per territorio, ha partecipato agli scavi presso la Grotta della Madonna di Praia a Mare (Calabria), Ugento e Venosa (Puglia), della Necropoli dell'Osa (Lazio) e della Grotta di San Teodoro ad Acquedolci (Messina).

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Ha curato l'istituzione a Palazzo Corvaia di Taormina del Museo siciliano di arte e tradizioni popolari (collezione Panarello), ha contribuito alla creazione a Catania del Museo dello sbarco in Sicilia 1943, e a Scaletta Zanclea del Museo Rufo Ruffo nel Castello medievale. Ha promosso, assieme ad Antonello Pettinano, la istituzione del Museo siciliano di tradizioni religiose a San Salvatore di Fitalia, del Museo delle antiche ceramiche a Patti e del Museo siciliano di arte figurativa normanno-bizantina a San Marco D'Alunzio.

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Relatore in congressi scientifici nazionali e internazionali, ha collaborato con vari giornali e curato la rubrica televisiva “Fatti e rifatti” accompagnando gli spettatori alla scoperta di miti e leggende. Dal 1978 ha diretto la Collana "Messina e la sua storia" della Editrice Edas.
Muore a Messina il 16 marzo 2022 stroncato dal Covid.