Tensioni
Mi ferì la vista, il tuo sguardo carico di suggestioni.
Vedo specchiarsi mosaici nell’acqua
il mio corpo si ferisce su arbusti spinosi
il mio ventre è atterrito
ma la mia volontà mi fa ancora giacere.
Regredisco.
Accetto la tua proposta.
La cavità dei nostri corpi fluttua ombrosa.
Una spina mi fa sanguinare,
il mio grido comunica gabbiani.
Ancora carichi, ancora gravi i miei occhi, asciutti.
Li bagno nel mare della scogliera, li bagno nella nuvola incontinente
Li versodolcemente nei tuoi occhi
Disarmati e disarmanti.
Ascolto i tuoi passi ma ti sento come ombra.
Un rivolo dei tuoi sensi penetra l’insicurezza.
Le lacrime sciolgono il mio corpo
Confluisco
Ascolto i tuoi passi ma ti assimilo come ombra.
lancinante ricordo di averti amato.
Giuseppe Finocchio