La Vara, nel giorno dell'Assunzione, il 15 agosto a Messina.

Filmato realizzato da Piero Ingegnoso.

 

 

La Vara, inizialmente nata come "carro trionfale" per celebrare l'entrata di Carlo V a Messina nel 1535, reduce dalla vittoriosa impresa di Tunisi e La Goletta contro Ariadeno Barbarossa, fu successivamente trasformata in "Machina" devozionale raffigurante l'Assunzione della Vergine in Cielo, con una rappresentazione scenografica che ne fa una delle più celebri ed antiche "machine festive" europee ancora esistenti, con le sue otto tonnellate di peso ed i suoi 13.50 metri d'altezza.
La più antica testimonianza scritta, che finora si conosce di una "machina" dedicata alla Vergine Assunta, è quella di Francesco Maurolico che nel suo "Sicanicarum Rerum Compendium" del 1562 scrive: "...Lectica quae Assumptionem Deiparae Virginis quotannis ad medium Augusti mensis repraesentat". Analoga "machina" laica fu, però, descritta da Niccolò Jacopo (o Colagiacomo) D'Alibrando nella sua opera "Il triompho il qual fece Messina nella Intrata del Imperator Carlo V" scritta nel 1535.

La processione si svolge il 15 Agosto, ma i preparativi per il montaggio della "Machina" iniziano il 1° agosto, con il trasporto del "cippo" in piazza Castronovo.

Qui, giorno dopo giorno, si montano i vari pezzi, terminando l'approntamento il 13 agosto. Il culmine della preparazione avviene tra la notte del 14 e del 15 agosto, per concludersi nel primo pomeriggio con la collocazione, la legatura e la stesura della gomena in canapa in due tratti di 100 metri che, una volta realizzati i cappi iniziali dove prenderanno posto i capi-corda, sono utilizzati dagli oltre mille tiratori, in costume bianco e fascia azzurra ai fianchi, per far scivolare sull'asfalto continuamente bagnato da autopompe, la pesantissima "Machina".

La sera della vigilia viene celebrata la Messa, davanti alla Vara, dal cappellano con il tradizionale rituale dell'offerta di fiori, da parte di devoti, sulla bara di vetro della Madonna. Il 15 agosto, giorno dell'Assunzione della Vergine, tutto è pronto per la partenza che avviene, puntualmente come ogni anno, alle ore 19,00.

Alle 19,00 in punto, allo sparo dei mortaretti, il comandante della Vara dà il segnale di partenza, in piazza Castronovo, agli oltre mille tiratori che iniziano il traino al grido di "VIVA MARIA", guidati dagli oltre 50 timonieri e vogatori che, facendo forza e leva su delle lunghe stanghe di legno, imprimono la giusta traiettoria impedendo spostamenti laterali che potrebbero portare la Vara fuori strada, o addirittura al suo capovolgimento. Dietro il "cippo", partecipano alla processione il sindaco con tutte le autorità civili, militari e religiose.

La "Machina" scivola lungo la via Garibaldi tra due grandi ali di fedeli che, di anno in anno, aumentano a dismisura ed è uno spettacolo unico e suggestivo la visione dei tiratori, nei loro costumi bianchi con la fascia azzurra, che si aggrappano alle corde e nel frattempo tirano la Vara invocando "'a Matri Assunta"; è commovente perché la stragrande maggioranza lo fa per voto, devozione o per chiedere la guarigione di un parente ammalato. Giunta dinanzi al palazzo della Prefettura, quindi all'incrocio con il viale Boccetta davanti alla Stele della Madonnina ed in piazza Unione Europea, vengono eseguiti fuochi pirotecnici con bombe cosiddette "a giorno".

Quando la Vara viene fermata all'incrocio della via Garibaldi con la via Primo Settembre, per arrivare in piazza Duomo deve essere girata su sé stessa; per far ciò, le corde vengono allungate oltre l'incrocio e, una per volta, sono sollevate e portate sulla via Primo Settembre.

Quando tutto è pronto, il Capo Vara dà il segnale di via ed è questo il momento più difficile ed impegnativo per i timonieri, perché sono proprio loro a dover correggere eventuali errori di traiettoria per immetterla in posizione esatta sull'asse della strada. E qui, tra gli applausi e le grida di "Viva Maria", si riprende la corsa verso la Cattedrale dove la Vara arriva tra il tripudio di una piazza ricolma di fedeli, fermandosi davanti alla porta principale del Duomo.

Dopo l'Omelia dell'Arcivescovo, che a conclusione impartisce la Santa Benedizione, i fedeli lentamente lasciano la piazza per entrare in Cattedrale ed assistere alla Santa Messa. Per tradizione, poi, ci si reca in Fiera e sul lungomare per assistere ai fuochi pirotecnici eseguiti da tre diverse ditte, che illuminano di spettacolari e policromi bagliori le placide acque del mare sotto la Madonnina benedicente del porto.