Le chiese del periodo Normanno-Svevo - San Francesco d'Assisi

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L'architettura normanna in Sicilia si sviluppò nell'isola durante il periodo della dominazione dei Normanni, i quali sostituirono il proprio potere centralizzato al controllo territoriale degli emiri a partire dal 1060 e ne fecero un regno (dal 1130), passato quindi alla dinastia sveva nel 1194.

L'architettura arabo-normanna in Sicilia si ispirò a diversi apporti:

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all'architettura romanica, che si era sviluppata a partire dal X secolo nelle terre di provenienza dei conquistatori e che caratterizza pianta e aspetto generale di chiese e monasteri di nuova fondazione;

all'arte bizantina, dominante nel territorio occupato, da cui provengono in particolare le ispirazioni per le decorazioni a mosaico e gli edifici a pianta centrale;

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all'architettura araba, della cui presenza in Sicilia prima dell'intervento normanno si è solo supposto, ma la cui fonte da cui attinsero i nuovi architetti furono le architetture e gli stilemi dell'Egitto fatimide e dall'Africa settentrionale, direttamente o tramite il mondo bizantino, per gli elementi decorativi e i palazzi regali.

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Altri elementi, come i frequenti riferimenti all'antichità classica, si devono alla mediazione dei tre stili citati e alla presenza di un ricco patrimonio architettonico, sfruttato spesso come riserva di materiale per le nuove costruzioni.

Questi diversi influssi vennero tuttavia fusi in un linguaggio originale e crearono un'architettura prettamente siciliana, che proseguì in parte nel successivo periodo svevo.

L'architettura normanna in Sicilia viene distinta in tre periodi:

- il periodo della contea (1061-1130)
- il periodo del regno (1130-1154)
- l'età guglielmina (1154-1195).