Aldo Moro

NASCITA: a Maglie (Lecce), il 23 settembre 1916
MORTE: a Roma, il 9 maggio 1978 giustiziato dal gruppo terrorista delle Brigate Rosse
TITOLO DI STUDIO E PROFESSIONE: Laurea in giurisprudenza; docente universitario

COLLEGIO DI ELEZIONE: XXV (BARI)
PARTITO APPARTENZA: Democrazia Cristiana
DATA DI ELEZIONE: 9 giugno 1946
FINE MANDATO: 31 gennaio 1948

 

 

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UFFICI PARLAMENTARI:
Segretario della commissione speciale per l’esame del disegno di legge sulle nuove formule di giuramento (dal 10 dicembre 1946 al 31 gennaio 1948).

RUOLO NELL’ASSEMBLEA COSTITUENTE:
COMMISSIONE PER LA COSTITUZIONE (dal 19 luglio 1946 al 31 gennaio 1948)
PRIMA SOTTOCOMMISSIONE (dal 19 luglio 1946 al 31 gennaio 1948)
COMITATO DI REDAZIONE (dal 19 luglio 1946 al 31 gennaio 1948)
COMMISSIONE PARLAMENTARE PER LA VIGILANZA SULLE RADIODIFFUSIONI (dal 7 luglio 1947 al 31 gennaio 1948)

BIOGRAFIA:
Nacque a Maglie, in provincia di Lecce, da genitori di origine barese. Conseguita la Maturità Classica al Liceo "Archita" di Taranto, si iscrisse presso l'Università degli studi di Bari alla Facoltà di Giurisprudenza, dove conseguì la laurea con una tesi su "La capacità giuridica penale".
Militò, assieme a Giulio Andreotti, nella Federazione Universitaria Cattolica Italiana, di cui fu presidente nazionale tra il 1938 e il 1941. Dopo qualche anno di carriera accademica, fondò nel 1943 a Bari, con alcuni amici, il periodico “La Rassegna” che uscì fino al 1945. Nello stesso anno sposò Eleonora Chiavarelli, con la quale ebbe quattro figli.
Nel 1945 diventò presidente del Movimento Laureati dell'Azione Cattolica e direttore della rivista “Studium”.
Tra il 1943 ed il 1945 aveva iniziato ad interessarsi di politica ed in un primo tempo mostrò particolare attenzione alla componente della "destra" socialista, successivamente però il suo forte credo cattolico lo spinse verso il costituendo movimento democristiano. Nella DC fin da subito mostrò la sua tendenza democratico-sociale, aderendo alla componente dossettiana (in pratica la "sinistra DC").

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Nel 1946 fu vicepresidente della Democrazia Cristiana e fu eletto all'Assemblea Costituente, ove entrò a far parte della Commissione che si occupò di redigere il testo costituzionale. Eletto deputato al parlamento nelle elezioni del 1948, fu nominato sottosegretario agli esteri nel gabinetto De Gasperi.
Divenne professore ordinario di diritto penale presso l'Università di Bari e nel 1953 fu rieletto alla Camera, ove fu presidente del gruppo parlamentare democristiano. Nel 1955 fu ministro di Grazia e Giustizia nel governo Segni e l'anno dopo risultò tra i primi eletti nel consiglio nazionale del partito durante il VI congresso nazionale del partito.
Ministro della Pubblica Istruzione nei due anni successivi (governi Zoli e Fanfani), introdusse lo studio dell'educazione civica nelle scuole. Nel 1959 ebbe affidata la segreteria del partito durante il VII congresso nazionale. Nel 1963 ottenne il trasferimento all'Università di Roma, in qualità di titolare della cattedra di Istituzioni di Diritto e Procedura penale presso la Facoltà di Scienze Politiche.

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Fino al 1968 ricoprì la carica di Presidente del Consiglio alla guida di governi di coalizione con il Partito Socialista Italiano, insieme agli alleati tradizionali della DC: i socialdemocratici ed i repubblicani.
Dal 1969 al 1974, assunse l'incarico di ministro degli Esteri, per divenire nuovamente presidente del consiglio fino al 1976. Nel 1975 il Governo Moro-Rumor conclude il Trattato di Osimo, con cui fu ceduta definitivamente alla Yugoslavia la Zona B dell'Istria.
Nel 1976 fu eletto Presidente del consiglio nazionale del partito.
Venne rapito dal gruppo terrorista delle brigate Rosse il 16 marzo 1978 e barbaramente ucciso il 9 maggio.