L'aeroplano Messina

Cento anni fa la petizione cittadina per donare un aereo all’Aviazione Italiana

di Enzo Caruso

 

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E’ ben nota la recente petizione promossa dall’Associazione Ferrovie Siciliane che ha condotto ad intitolare alla città di Messina la nuova nave traghetto di RFI, costruita presso i Nuovi Cantieri Apuania di Marina di Carrara.

Sconosciuta è invece la raccolta fondi lanciata a Messina, durante la Guerra Italo-Turca nel 1912 per dotare la Flotta aerea italiana di un aeroplano che portasse il nome di “Messina”.

Durante la Guerra di Libia (29 settembre 1911- 18 ottobre 1912) si andò infatti affermando l’impiego dell’aereo sia come mezzo di ricognizione, che di offesa; l’Italia, in quell’occasione, schierò 9 aeroplani.

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Cartolina festeggiamenti per l'Aeroplano Messina 1912

Per finanziare la nascente aeronautica, il 3 marzo 1912, l’Aereo Club d’Italia indisse la sottoscrizione “Date Ali alla Patria”, che ottenne l’importante somma di 3.270.670 lire. Una serie di Comitati, sorti in diverse città italiane, si mobilitarono in quell’occasione per raccogliere fondi finalizzati all’incremento del parco aereo italiano, in un particolare periodo storico che vide, questo nuovo mezzo, impiegato per prima volta in un conflitto bellico.

A Messina furono gli studenti universitari a lanciare per primi l’appello con l’appoggio del Cav. Giacomo Trombetta che aveva ricevuto dal Senatore Celoria, presidente della Lega Aerea Nazionale, l’incarico di promuovere le sottoscrizioni.

Il Comitato Permanente Universitario, presieduto dal Dott. Giuseppe Fugazzotto e composto da Tiziano De Zardo, Giovanni Caprì, Giuseppe Gensabella, Vladimiro Toscano Birzoff e Giovanni Lo Curzio, pubblicarono il 13 aprile 1912, il seguente proclama:

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Retro della cartolina per i Festeggiamenti Aeroplano Messina 1912

 

Cittadini!

Il Genio Italico ha ormai trovato le vie del suo destino e s’incammina a rinnovare l’epopea di Roma.

Domani alle genti del mondo sarà dato vedere - spettacolo nuovo di audace bellezza – uno stormo immenso di velivoli sciamare per i firmamenti italici; e saranno le mille macchine alate che l’Italia avrà lanciato alla conquista dei cieli.

E mentree dalle tre sponde e dalle Alpi e dalle cento città è tutto un vampare magnifico di consensi e di entusiasmi per questa superba affermazione della stirpe, anche Messina sentirà trasfondere tutta se stessa nell’infinito palpito, che in quest’ora rende più grande e più buono ogni figlio d’Italia.

Ogni macchina, che agile e audace spanderà il suo rombo e il frullo delle sue ali per gli spazi azzurrini, sarà un nome e un palpito.

Possa anche il nome e il palpito di Messina lanciarsi per l’alto: dire anche ai cieli più eccelsi che la Regina del Faro è viva e non degenere.

Cittadini!

A noi giovani, che ci affacciamo alla vita col cuore saldo e accesa l’anima di larve di gloria, a noi l’onore di lanciare quest’appello; a voi il compito di raccoglierlo nel nome delle vostre tradizioni e della grandezza d’Italia.

Dall’Ateneo, 13 Aprile 1912.

Il Comitato Permanente

La sera del 15 aprile 1912, ebbe luogo la prima riunione indetta dal Comitato alla quale presero parte cittadini di spicco della società messinese. Dopo aver discusso delle linee generali del programma da seguire, si passò alla costituzione del Comitato Cittadino, che risultò composto dalle dai seguenti personalità:

Comitato d’Onore: Presidente Sen. Salvatore Buscemi; Vice Presidenti il Comm. Alessandro Salvadori, R. Commissario e l’Avv. Giuseppe Quattrocchi, Presidente della Delegazione Provinciale.

Componenti: Sen. Francesco Todaro, Sen. Filippo Florena, Sen. Francesco Durante, On. Ugo di Sant’Onofrio, On. Santi Furnari, On. Giuseppe Faranda, On. Giuseppe Paratore, On. Vincenzo Salomone, On. G. A. Colonna di Cesarò, Prof. G. B. Rizzo, Rettorte dell’Università, Prof. Enrico Presutti, Preside della Facoltà di Giusrisprudenza, Prof. Guido della Valle, Preside della Facoltà di Lettere e i presidenti di Enti, Patronati e Istituti Bancari.

Comitato Direttivo: Presidente l’On. Prof. Ludovico Fulci.

Componenti: la Principessa di Castellacci, Presidente della Croce Rossa, tutti i consiglieri provinciali, i sindaci della Provincia di Messina, i Direttori della Società Operaia, della Società Elettrica della “Corda Fratres”, Società Ginnastica “Garibaldi” del Battaglione Ciclistico e Marinaro e i rappresentanti del Comitato promotore Universitario tra cui Enzo Geraci.

Comitato Esecutivo: Presidente l’On. Ing. Saro Cutrufelli; Vice Presidente il Cav. Giuseppe Bosurgi.

Il Comitato cittadino, dopo aver indirizzato alla cittadinanza un “patriottico proclama”, diramò numerose circolari e schede di sottoscrizione ai vari Enti della città e della Provincia.

Contemporaneamente fu organizzato, col valido ausilio di “elette Dame”, presiedute dalla principessa Anna Balsamo dii Castellacci Marullo, una grande serata di Gala al Teatro “Mastroeni” a beneficio dell’aeroplano “Messina”, che consentì una raccolta di fondi assai considerevole.

Poco tempo dopo, anche parte del ricavato della festa di inaugurazione della Bandiera della risorta Scuola Normale Femminile, organizzata presso lo stesso Teatro, fu devoluto a beneficio dell’aeroplano.

A sostegno della propaganda per le sottoscrizioni, il Comitato cittadino promosse una serie di “visite in automobile” nei maggiori centri della Provincia, per prendere accordi con le varie personalità di riferimento.

Da molti comuni cominciarono a pervenire le somme raccolte; la città di Milazzo si distinse per generosità.

Per completare la somma necessaria, numerose furono le manifestazioni organizzate al Giardino a Mare dal Comitato delle Dame, presieduto dalla signora Cleopatra Trombetta Stathopulo, in occasione della data del 20 settembre, giorno di unità nazionale che ricordava la Presa di Porta Pia; nella stessa giornata furono sorteggiati numerosi premi messi a disposizione dai vari negozi della città.

Il rendicondo del ricavato è di seguito riportato:

Enti                                                                            L.   5.075,00

Serata a Teatro                                                          “    2.650,00

Manifestazione R. Scuola Normale Femminile         “        400,15

Feste Popolari al Giardino a Mare                           “     3.240,15

Sottoscrizioni deii privati                                           “     9.652,00

Totale entrate                                                            L.   21.017,30

Spese, stampati, circolari, etc.                                   L.       - 617,00

Totale  della somma raccolta                                    L.    20.400,00

La somma raccolta, pur risultante esigua per il fine della petizione, risultò decisamente rilevante se considerata alla luce della situazione economico-sociale in cui versava Messina nel 1912, reduce del disastroso terremoto, avvenuto appena quattro anni prima, e della crisi italo-turca che aveva risucchiato enormi risorse al Paese. A ciò si aggiunse anche una parallela iniziativa promossa dal “Corriere di Sicilia” per una sottoscrizione in favore dell’acquisto di un aeroplano che portasse il nome dell’Isola, con conseguente distrazione di somme.

Non sappiamo se un aeroplano fu in seguito intitolato alla città di Messina, ma rimane comunque documentato come questa città, seppellita dalla macerie del sisma del 1908, fu capace, in piena ricostruzione, a volgere il suo sguardo patriottico e riconoscente ai “bisogni” della Nazione, impegnata in una crisi politica-militare nel Mediterraneo, quasi a ricambiare gli aiuti e le risorse che generosamente aveva ricevuto, in quegli anni tristi, la disperata popolazione messinese.

Il periodico Politica e Commercio del 18 settembtre del 1933 ci informa che “la somma fu con lodevole slancio dai Messinesi largita; il biplano fu costruito e, col nome “Messina” concorse a formare il primo nucleo dell’Aeronautica Nazionale. Esso fu impiegato nel corso della guerra libica. Durante la Grande Guerra partecipò ai combattimenti aerei che sostenne eroicamente fino a che non cadde abbattuto e distrutto.

L’Arma dell’Aeronautica ebbe cura di raccogliere la targa che contrassegnava l’aeroplano e, non sapendo a chi destinarla, la consegnò all’ex presidente del Comitato Cittadino, il deputato On. Cutrufelli che si rese disponibile a metterla a disposizione della città per un’adeguata collocazione.

Gli studenti universitari, promotori della petizione che portò alla donazione dell’aereo, chiedere che il prezioso cimelio venisse affisso in uno degli atri dell’Università o custodita presso il Civico Museo.

Meritevole e degno di lode fu lo sforzo della martoriata città di Messina, seppellita dalla macerie del sisma del 1908, che in piena ricostruzione, riuscì comunque a volgere il suo sguardo patriottico e riconoscente ai “bisogni” della Nazione, impegnata in una crisi politica-militare nel Mediterraneo, quasi a ricambiare gli aiuti e le risorse che generosamente aveva ricevuto, in quegli anni tristi, la disperata popolazione messinese.