Pelorias

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Personaggio connesso con il Promontorio del Peloro è, secondo il mito, la ninfa Pelorias, la quale abitava tra le paludi della zona. 

La ninfa compare su monete coniate dalla zecca di Messana alla fine del V sec. a.C. ed in età agotoclea. Sembra però che la sua origine sia ben più antica; secondo la tradizione mitica sarebbe stata una dea madre, dall’aspetto gigantesco, posta a difesa del territorio e sostenuta, nella sua impresa, da Feramone, uno dei sette figli di Eolo. Sul diritto della moneta, ritroviamo la personificazione dello Stretto di Messina, Pelorias.

La ninfa e’ rivolta verso sinistra, con i capelli raccolti sulla nuca e trattenuti da una ghirlanda di foglie di canna, a simboleggiare la zona paludosa alla quale era connessa. Questo territorio era difeso dal guerriero Feramone, il quale compare sul rovescio della moneta. Esso è raffigurato nell’atto di incedere verso sinistra, armato di scudo e lancia. Attributo principale della Ninfa è la conchiglia, anch’essa detta Pelorias, la più grande del Mediterraneo, molto diffusa nell’area dello Stretto. Si tratta della pinna nobilis, dai cui filamenti si tesseva una tela pregiata

La ninfa Pelorias era legata alle origini di Zancle, per cui l’archeologo Paolo Orsi, per il materiale di ceramiche rinvenuto nella penisola falcata di San Raineri e recante la sua raffigurazione, pensò che si trattasse di un delubro alla ninfa Pelorias. Varie monete di Messana, riportano la testa della ninfa.