C'era una volta...l'Agosto Messinese

 

 

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Ogni manifestazione di carattere collettivo, che non si esaurisca nell'atto stesso in cui si effettua, ha bisogno, perché possa consolidarsi nel tempo, di particolari condizioni di natura, talvolta storica, ambientale o dell'una e dell'altra insieme.

L'Agosto Messinese,nelle sue origini apparteneva alle tradizioni di avvenimenti remoti, sacri o profani; così si affermano e si perpetuano feste e ricorrenze, intimamente connesse a spontanee e ricorrenti manifestazioni della natura.

La Città del Peloro, dolcemente adagiata su una delle spiagge più ridenti del mondo, protetta dalle lussureggianti colline che vanno verso i Monti Peloritani, accarezzata dal soffio costante e profumato dello Stretto, ha il privilegio, difficilmente riscontrabile altrove, di godere, particolarmente nel mese di agosto, di un clima quanto mai temperato.

E'un dono, che la Natura ha voluto elargire, ma che i messinesi hanno saputo valorizzare, facendo cadere proprio in quel periodo dell'anno la loro festa principale.

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L'origine di questi festeggiamenti? Greca, mamertina, calcidese? Ci porterebbe troppo lontano.

Sta di fatto che, in tempi meno remoti, con l'affermazione del Cristianesimo, i festeggiamenti subirono una decisiva evoluzione, assumendo, in preponderanza, un carattere religioso.

Sembra comunque certo che, sotto il pontificato di Sergio I (687-701) vennero disposte, nei giorni 13, 14 e 15 agosto, solenni annuali manifestazioni, in onore dell'Assunta.

Da ciò,l'antica denominazione dei tre giorni del festino.

L'Agosto Messinese abbracciava un ciclo ininterrotto di festeggiamenti, della durata di 31 giorni, i quali, pur conservando un preminente carattere religioso, folcloristico e popolare, audacemente si proiettava anche nel campo dell'arte, della cultura e dello sport.
Messina in agosto si trasformava, assumendo un aspetto fiabesco e fantasmagorico, sembrava mutare volto e dimenticare sé stessa.

Il rinnovarsi di antiche usanze, l'osservanza delle più care tradizioni, cui il decorso del tempo ha imposto inevitabili varianti evolutive, la diligente ricostruzione di fatti ed avvenimenti che affondavano le loro più profonde radici nelle dominazioni che nei secoli si susseguirono, sembravano contrastare, a prima vista, con l'aspetto e lo spirito della Città, dalle case modernissime, dalle strade spaziose e luccicanti di asfalto. Armonia di contrasti, che assumeva aspetti indefiniti, figure soffuse di una magica luce di acquario!

I giganti "Mata e Grifone", che per tre giorni venivano tirati con le corde al suono rullante dei tamburi, enormi nella loro mole di cartapesta e nel significato trascendentale che assumono per il popolo, sembrano, contro le facciate degli edifici,fantasmi di un tempo, ritornati nella realtà di tutti i giorni, per trasfigurare il volto del tempo stesso, per riportare nel presente un passato di centinaia e centinaia di anni.

Il 15 agosto la processione della Vara con centinaia di migliaia di fedeli giunti dalla vicina Calabria e dalla provincia di Messina.

In agosto Messina non aveva giorno né notte, viveva una vita intensa continua, rumorosa, nell'ininterrotto alternarsi dei festeggiamenti.

La Città non sostava un attimo, nel turbinio della sua vita, satura di aria e di sole, di mille suggestive luci notturne.

Piazza Municipio, ogni sera, con il suo Teatro dei dodicimila, diventava una visione di sogno. Concerti bandistici, opere liriche, raduno internazionale delle bande musicali militari, raduno di zampogne, rappresentazioni teatrali, concerti per fisarmoniche, opere e operette, teatro dei pupi, rassegna per i dilettanti, compagnie di riviste, raduno internazionale del costume con la partecipazione di complessi italiani ed esteri, teatro dei piccoli, festival della canzone (il Festival di Sanremo non era ancora nato): ecco il programma che vertiginosamente si svolgeva su quel palcoscenico e che veniva offerto non soltanto a coloro che riuscivano a trovar posto nel capace recinto del teatro, ma ad altre diecine di migliaia di persone,alle quali, pur rimanendone fuori, venivano assiemati, attraverso opportuni accorgimenti, sulle tribune con una perfetta visibilità ed un facile ascolto.

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Lirica, Operette e Prosa

I messinesi amano la musica, la lirica l'arte del bel canto. Ne custodiscono il culto, la passione, l'entusiasmo perchè così era nel passato, prima che il terremoto del 1908 segnasse la fine di tante virtù dei messinesi. Allora il severo, giusto inequivocabile giudizio ed il verdetto dei Messinesi, intenditori d'arte lirica, era il migliore, il più ambitobanco di prova per gli artisti.
Se Messina applaudiva il successo era assicurato.

II pubblico che affollava il magnifico teatro Vittorio Emanuele e quello della Munizione decretò, quasi sempre, il trionfo, il più grande successo di quegli artisti che poi affrontarono con sicurezza il pubblico della Scala di Milano e del San Carlo di Napoli.

Questo ho voluto ricordare per dare atto alla Giunta Esecutiva dell'Agosto Messinese che bene ha fatto ad inserire nel programma delle manifestazioni la Stagione Lirica.
La mancanza di un grande teatro cittadino per la rappresentazione di spettacoli lirici, di spettacoli d'arte in genere, di grandi concerti è stata fortemente sentita in tutti gli strati della popolazione perché a tutti è comune l'amore e la passione per il bel canto e la musica. Tenendo conto di ciò la Giunta Esecutiva dell'Agosto ha voluto, decisamente andare incontro a questo generale desiderio per cui ogni anno assistere ad un ciclo di importantissimi spettacoli lirici e di arte varia a prezzi assai modesti, quasi popolari proprio perché si è voluto raggiungere l'intento di fare godere il popolo, di concedergli la possibilità di un sano godimento dello spirito con quelle manifestazioni artistiche di maggiore gradimento. Per questo non si è badato mai a spese; per questo ogni anno venivano reclutati i migliori artisti.

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Anche per questo è stato progettato ed attuato un nuovo sistema del Teatro dei Dodicimila nella meravigliosa piazza Municipio trasformata in una grande arena dove era possibile ad ognuno di avere il suo posto ed assistere comodamente agli interessanti spettacoli.
Come la lirica anche la prosa e l'operetta aveva in cartello i suoi grandi spettacoli.

Altro Cinema-Teatro funzionava nell'atrio interno del Palazzo Municipale, a prezzi popolarissimi, talché tutte le classi sociali potevano godere di tali festeggiamenti senza o con pochissima spesa.

Grande rilievo avevano, dopo le manifestazioni religiose, quelle sportive: dal ciclismo alle gare veliche al canottaggio ed alla motonautica dal pugilato al tennis, dal pattinaggio a rotelle alle corse motociclistiche cittadine.

Fra esse assumevano carattere di particolare risonanza ed importanza internazionale la "10 ore Notturna Automobilistica"che si svolgeva all'interno di uno stupendo circuito cittadino ed il torneo internazionale di pallacanestro "Cesare Lo Forte".

Ed ancora la processione a mare del Vascelluzzo, le gare di barche, la simulazione all'interno del Lago Grande di Ganzirri della pesca del Pesce Spada con i caratteristici "luntri e feluche".

Dall'1 al 17 agosto la Fiera Campionaria Internazionale con il suo sfavillio di luci, parco divertimenti, punti di ristorazione con i primeggianti pidoni,arancini e focaccia alla messinese riempiva le serate dei messinesi che godevano dello spettacolare panorama dello Stretto con la sua Madonnina.

La Rassegna Cinematografica all'Irrera Mare con la consegan dei Davide di Donatello

Quasi tutte le sere, inoltre, venivano eseguiti concerti sinfonici e bandistici da parte dei più rinomati complessi italiani.
Non si può trascurare la parte culturale, con concorsi letterari, di pittura, giornalistici e convegni vari.

Il Raduno Internazionale del Costume era fra le più importanti manifestazioni dell'Agosto messinese, per lo sfarzo e !a originalità dei gruppi partecipanti, di anno in anno sempre più numerosi. Moltissime regioni italiane e numerose Nazioni sono state rappresentate in questa rassegna che, con sempre maggiore ampiezza, si svolgeva negli ultimi tre giorni del mese di agosto, a coronamento dei festeggiamenti, appunto per il carattere internazionale delle manifestazioni stesse.

Ciascuno poteva godere lo spettacolo o la manifestazione che più gli aggradava. Il turista sapeva, inoltre, di trovare lussuosi dancing all'aperto con terrazze sul mare, attrezzatissimi stabilimenti balneari, luoghi di ritrovo lungo la splendida riviera, sui vicini laghi di Ganzirri e nelle colline dei Peloritani; sapeva di trovare panorami di incomparabile bellezza, che mai avrebbe potuto dimenticare.

La Rassegna nasce nel 1955 per iniziativa del commendato Arturo Arena. Per queste sue benemerenze il comm. Michele Ballo giustamente lo ha definito il papà della Rassegna.

La Rassegna nasce da un sogno di un Uomo semplice ma di gran cuore, Arturo Arena, esercente cinematografico di Messina, il quale fu uno dei creatori della grande Associazione Generale Italiana dello Spettacolo (AGIS).
Un giorno, mentre dalla terrazza di casa Arena, Italo Gemini osservava ammirato lo splendido paesaggio della nostra città, Arturo Arena, ricordando al Presidente Nazionale dell'AGIS la posa della prima pietra di quel palazzo, gli disse che in quel momento, un'altra prima pietra ideale andava posta: quella della "Rassegna Internazionale Cinematografica di Messina".

Italo Gemini sorrise, battè una mano sulla spalla di Arena, assentendo, poi aggiunse che a tanto accanimento onesto ed affettivo si doveva dare un giusto premio. Così fu che si incontrarono Italo Gemini, Giovanni Bellamacina e Arturo Arena con Lucio Speranza che ricopriva la carica di Presidente de l'Agosto Messinese ed egli assicurò il suo valido contributo onde dar vita alla prima edizione della "Rassegna".

Fiduciosi e pieni di buona volontà, gli organizzatori erano sorretti dalla sicurezza nella riuscita. Nel 1955 si è avuta così la prima edizione della Rassegna che riuscì una magnifica manifestazione d'arte e di mondanità.

Però se la manifestazione messinese avesse continuato a vivere con i presupposti con i quali era nata ned 1955, non sarebbe diventata quell'imponente fatto d'arte quale in effetti era, con i riflessi in campo turistico ed economico che anno per anno aveva assunto con sempre maggiore portata. Sarebbe rimasta una manifestazione i cui benefici non avrebbero sorpassati i confini della provincia.

 

Agosto a Messina negli anni '50

Nell'intervallo che corre dalla fine della prima all'inizio della seconda edizione si forgia praticamente il futuro della Rassegna. Alla ricerca di una manifestazione che potesse assolvere in pieno il compito di propagandare il nome di Messina, l'EPT di Messina, e per esso il suo Presidente commendator Ballo, afferra in pieno l'importanza che la Rassegna avreebbe potuto assumere se organizzata su basi e con obbiettivi più vasti.

Si giunge così alla II Rassegna, ideata e realizzata con criteri completamente nuovi, potenziata e vivificata con l'introduzione di nuove iniziative; una manifestazione insomma destinata ad arrivare molto in alto.

Nel 1957 diventa Rassegna cinematografica internazionale di Messina e Taormina e vennero istituiti i "Cariddi d'argento". Dal 1957 al 1980 ospita quasi consecutivamente la premiazione dei premi David di Donatello.

Ed è arrivata molto in alto. Il comm. Michele Ballo non si è risparmiato fatiche, sacrifici ed iniziative, e ne ha fatto una grande manifestazione di arte, di mondanità, di stile, di signorilità. Ha intrecciato una rete di amicizie e di relazioni nel campo artistico e cinematografico che hanno assicurarato alla Rassegna il suo vero successo.

Nel 1970, la rassegna si sdoppia, e viene creato a Taormina il "Festival internazionale del cinema di Taormina" a carattere competitivo con il "Gran premio delle nazioni", che si svolgeva parallelamente alla rassegna.

Nel 1971 la rassegna si svolge esclusivamente a Taormina. Ospita, al Teatro antico, nel corso degli anni moltissime star del cinema internazionale: da Elizabeth Taylor a Marlene Dietrich, da Sophia Loren a Cary Grant, da Marlon Brando a Charlton Heston, da Audrey Hepburn a Gregory Peck, da Tom Cruise a Melanie Griffith e Antonio Banderas.

Dal 1981 ai primi tre film si assegnarono i Cariddi d'oro, d'argento e di bronzo, e le Maschere di Polifemo (d'oro, d'argento e di bronzo) alle migliori interpretazioni.

Nel 1984 approdarono a Taormina i premi Nastri d'argento del sindacato giornalisti cinematografici. È curioso notare che per moltissimi anni la Rassegna cinematografica internazionale di Messina e Taormina ed il Festival internazionale del cinema di Taormina hanno mantenuto una numerazione progressiva propria e separata, mentre la Rassegna ha continuato ad avere sempre lo stesso nome, il festival ha visto cambiare diverse volte il proprio nome, dal 1983 Taormina FilmFest (all'interno di Taormina Arte), a BNL Taormina film fest (dal 2002) fino a Taormina film fest, pur mantenendo una stabile numerazione progressiva.

L'edizione del 1997, è stata curata dal direttore artistico Enrico Ghezzi e si è svolta al palazzo dei congressi di Taormina dal 23 al 29 luglio 1997, col nome di "XLIII Rassegna cinematografica internazionale di Messina e Taormina" e "XXVII Festival internazionale del cinema di Taormina". La direzione di Enrico Ghezzi aveva apportato alla rassegna siciliana un taglio rigidamente cinefilo, ribattezzando la rassegna TaoFest.