Abazia San Filippo il Grande

 

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Il monastero basiliano di San Filippo il Grande sorge a Messina, situato nelle vicinanze dello stadio. Il complesso monastico fu fondato nel 1100 dal re Ruggero II.

Il monastero di San Filippo fu fondato attorno al 1100 e dichiarato esente da ogni potere, come testimoniato da un diploma rilasciato da Ruggero II nel 1145. L'edificazione si inserisce nell'obiettivo dei Normanni di ricristianizzare il Valdemone, per assicurare la regione al proprio controllo; questo compito viene affidato ai monaci, soprattutto di fede ortodossa, con la costruzione di 20 monasteri basiliani e alcuni benedettini.

Il monastero di San Filippo era infatti un luogo strategico, da qui si controllavano monte e valle e al monastero era soggetto il santuario della Madonna di Dinnammare. Qui si racconta che visse nel IV-V secolo (secondo mons. Cesare Pasini, VII secolo in una grotta alle spalle della chiesa, integrata nel monastero, San Filippo di Agira, dopo aver ricevuto gli ordini sacerdotali a Roma ed esser stato inviato a convertire i siciliani.

Tra l'anno 1328 e tra il 1336 sono documentate numerose visite dell'archimandrita del San Salvatore Ninfo al monastero, che godette di numerosi privilegi. A conferma di ciò il Bonfiglio scrive, nel 1606, nella sua opera "Messina Nobilissima" di "un'abbazia che per bellezza e comodità di stanze, per frescura di giardini e fontane, [...] per l'aere salubre, è tenuta per il più bel luogo, tra le altre abbadie di S. Basilio in Sicilia".

Nel 1783, il monastero subisce gravi danni a causa del terremoto e successivamente subisce un'importante ristrutturazione in stile tardobarocco, mantenendo una discreta parte delle strutture di epoca normanna.

Il monastero visse così un altro secolo di vita, aiutando anche i patrioti dei moti del '48 e i garibaldini nel 1860 fornendo asilo e assistenza medica, fino al 1866, quando il fabbricato fu confiscato e messo all'asta dal neonato regno d'Italia, in linea con la politica di q