28 Dicembre 1908

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Cambiò di spalla
Colapesce,
quel nefando mattino
Sussultò la terra,
in ruina infernale,
flagello,
giudizio universale.
Tu, prostrata,
sventurata,
naufragasti in macerie,
gemiti, smarrimento,
lamento,miasmi,
e fu schianto e fu pianto;
Madonna di dolore.
Pianse il Tamigi,
il Don e l’Eufrate;
oh Messana.
Città di Fata Morgana,
miti e leggende.
L’alba spettrale,
ti fasciò di gramaglie,
dai picchi alla marina,
ma dai mari glaciali,
primiera salpò la schiera,
dai pompon rosso corallo e
solini azzurro intenso.
Voi, russi fratelli,
foste balsamo, malva,
unguento, linimento,
infuso e decotto,
alle ferite dell’anima,
di quel Dicembre
milenovecentotto!
Maria Costa