Itala

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Itala è un comune italiano di 1.556 abitanti della città metropolitana di Messina in Sicilia.
Fu soppresso nel 1928 e aggregato a Scaletta Zanclea, da cui riacquistò l'autonomia nel 1947.

Itala confina a Nord col comune di Messina, a Nord-Est con Scaletta Zanclea, a Nord-Ovest con Alì e Fiumedinisi, ad Est con il Mar Jonio e a Sud con Alì Terme. Dista 22 km dal centro di Messina, la sua altimetria arriva fino a 1253 m s.l.m. del monte Scuderi, e si estende per 10,68 km².

Il centro di Itala dista dalle rispettive frazioni: Marina 2,8 km; Croce 1,5 km; Borgo 100 m; Mannello e Quartarello 200 m. La Marina, che si estende per circa 1,8 km, è collegata con Itala Centro mediante la strada provinciale 29 ed è attraversata dalla strada statale 114 Orientale Sicula.

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Lo studio dell'origine del nome "Itala" è stato oggetto di ricerche soprattutto per via della somiglianza col nome "Italia". Secondo lo storico Giuseppe Costanzo Buonfiglio, il nome "Itala" deriverebbe dal suo mitico fondatore "Re Italo", figlio di Enotro.

L'archeologo e filologo danese Frederik Poulsen, invece, in uno studio sull'origine del nome "Italia" sosteneva che il nome "Italia" venne utilizzato per la prima volta presso il territorio di Messina e precisamente nel V secolo a.C., in una località dove viveva una popolazione degli "Enotri", e che avevano per emblema un toro chiamato "Vitulus".

Con l'arrivo dei Greci, dalla parola Vitulus fu eliminata la consonante V, e rimase soltanto la parola "Itulus" che diede il nome alla popolazione degli Enotri. Dagli Enotri, si sarebbero poi distinte le popolazione degli Itali, Morgeti e Siculi. Successivamente, secondo Poulsen, il nome "Italia" venne esteso a tutta la penisola.

Nella zona tra Messina e Taormina, rimase un luogo che conserva ancora tale nome, Itala appunto.

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La Chiesa Arabo Normanna dei Santi Pietro e Paolo per quanto non si conosca l’esatta data di inizio dei lavori, risulta per certo da un atto di donazione del 1093 a Gerasimo, primo abate della chiesa, che a tale data la costruzione non era stata ancora ultimata ma è facile supporre che lo fu nel corso dell’anno seguente.
Dopo due secoli di dominazione araba, riappare con la chiesa di San Pietro in Itala il tradizionale impianto basilicale a tre navate suddivise in quattro campate da arcate ogivali che si slanciano dalla base di capitelli a forma di campana scolpiti con disegno stilizzato di vegetali secondo uno stile caratteristico delle decorazioni fatimite.

Di evidente richiamo paleocristiano è invece la copertura della navata centrale a doppio spiovente con capriate lignee che diviene unico nelle navate laterali Analogamente, il presbiterio, che risulta rialzato rispetto al piano dell’aula, presenta tre absidi semicircolari visibili anche all’esterno. In corrispondenza della campata centrale si trova una struttura turrita, abbondantemente rimaneggiata e coronata da una cupola emisferica poggiata su tamburo a nicchie angolari cilindriche sui cui lati quattro finestrelle danno luce al presbiterio.
Esternamente l’edificio si caratterizza per la complessità del disegno determinato dall’intreccio di pietra calcarea e laterizio nonché per l’alternanza di archi trilobati ed a rincasso, alternativamente ciechi e luciferi.

La Chiesa e Convento di Santa Venera, risalente all'epoca seicentesca.
La Chiesa Madre consacrata alla Madonna del Piliero, la cui intitolazione deriva dalla dominazione spagnola e dal santuario di Saragozza dedicato a Nostra Signora del Pilar. All'interno conserva una croce dipinta del XIV sec. e un crocifisso ligneo del '700.

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La Chiesa della Madonna della Catena, che si trova presso la frazione di Borgo, risalente al sedicesimo secolo, che conserva una bella tavola del 1510 raffigurante La Madonna della Catena fra i SS. Pietro e Paolo.