Sogno d'Aquilone

di Filippo Scolareci

 

Dolcemente Vola leggero l’aquilone su nell’aere,

come ogni pensiero umano dispiega la sua mente,

per essere e diventare un aquila senza le ali,

come l’eterno ed ancestrale sogno degli umani.

 

Con un minimo alito di vento corre lontano,

innalzandosi sempre più in alto per poi planare,

spinto dalle correnti senza mai posare,

rimanendo incerto sulla via che dovrà seguire.

 

Mentre innalzandosi dietro un’alta montagna,

osserva estasiato e felice il mondo distante,

sapendo di non avere nessun vincolo con la terra,

ma solo quel delicato filo che alla realtà lo lega.

 

Etereo che basterebbe un nulla per farlo spezzare,

per librarsi libero come una farfalla variopinta,

e raggiungere ancora più in alto l’arcobaleno ed il sole,

per rispecchiarsi con il suo animo e con i suoi colori.

 

Una grande gioia gli scorre e pervade il cuore,

facendogli pensare ad un sogno come un rito,

incurante ed impassibile per ciò che lo circonda,

andando a planare ancora verso l’ignoto destino.

 

Restando impegnato per la libertà di un sogno inseguito,

come un gabbiano tenterà di volare libero verso l’infinito.